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(3-5-2): Belardi; Terzi; Scarlato(71' Accursi); Ignoffo; Abate(56' Toledo); Gatti; Corrent; Corneliusson(69' Montervino); Mora; Varricchio; Berrettoni. All. Ventura
AVELLINO (4-4-2): Cecere; D'Andrea; Criaco; Puleo; Moretti; Vanin; Riccio; Cinelli(91' Leone); Rastelli; Evacuo(52' Morfù); Ghirardello(74' Fusco). All. Cuccureddu
Cronanca:
Da www.tele5napoli.com
Il Napoli, davanti al pubblico delle
grandi occasioni, non riesce a strappare punti alla capolista
nel primo derby con l´Avellino disputato in serie C. Prima
del fischio d´inizio i capitani delle due squadre regalano
le maglie a Maurizio Ercolano, padre di Sergio, in simbolico gesto
di pace e di ricordo dei tristi avvenimenti del settembre dell´anno
scorso allo stadio Partenio.
Ventura conferma il 3-5-2 e la sua squadra tipo con l´aggiunta
di Corneliusson titolare al posto di Montervino,
Cuccureddu schiera i lupi biancoverdi con un 4-4-2 molto
guardingo. L´avvio arrembante è degli ospiti che
al primo minuto di gioco impegnano Belardi con una girata
sotto misura di Ghirardello, l´ex reggino deve deviare
in corner di pieno istinto. Dopo questa azione il Napoli comincia
ad imporre il proprio gioco che si sviluppa soprattutto sulla
fascia sinistra, al 7´ p.t. Corneliusson lancia Mora
che crossa in area e Berrettoni colpisce da buona posizione
ottenendo però solo un calcio d´angolo, dalla battuta
del calcio piazzato Varricchio, ben posizionato davanti
al portiere, spedisce il pallone alto di testa.
L´Avellino si chiude a riccio e gioca unicamente di rimessa,
il Napoli preme, è frenetico, perché sa di dover
segnare al più presto, sa che il tempo, a causa della imperfetta
condizione fisica generale, gioca contro di lui. Al 16´
p.t. da un calcio d´angolo Scarlato prova la rovesciata
in area di rigore ma il pallone finisce alto. Dopo questa azione
l´Avellino si chiude ancora di più nella sua metà
campo ed il Napoli non riesce più a trovare varchi utili
complice anche la prova opaca di Abate sulla destra, anzi
al 37´ p.t. un malinteso nell´area piccola tra Scarlato
e Belardi finisce per regalare a Vanin una palla
d´oro che l´irpino però spedisce a lato. Al
41´ p.t. una insidiosa conclusione da fuori area di Varricchio
nell´angolo basso costringe Cecere alla deviazione
in angolo. La ripresa si apre al 5´ con un bello schema
degli azzurri: punizione di Gatti in area, testa di Ignoffo
verso il centro e Corneliusson arriva di corsa, anticipando
anche Varricchio, e spedisce di testa poco alto sulla traversa
difesa da Cecere. L´ultima palla gol del Napoli arriva
ancora su calcio da fermo visto che l´Avellino non concede
spazi ai calciatori azzurri, punizione di Mora al 20´
s.t. e Berrettoni tutto solo ad un metro dalla porta colpisce
alto di testa con Cecere fermo tra i pali.
La partita del Napoli finisce qui, fermo sulle gambe e senza gioco
non riesce ad avere la meglio su un Avellino ben organizzato,
compatto tra i reparti e con due, tre giocatori di categoria superiore.
Al 21´ s.t. l´occasionissima del match capita sulla
testa di Ghirardello che colpisce il palo, al 33´
s.t. il neo entrato Morfù impegna da fuori area
Belardi che deve alzare la palla sopra la traversa. L´Avellino
riesce poi ad addormentare la partita, visti anche i cambi di
Cuccureddu tutti all´insegna del "mantenere
il risultato", ed il Napoli non è più capace
nemmeno di avvicinarsi alla porta di Cecere.
Finisce così tra gli sbadigli una partita arcigna e spigolosa
che evidenzia un Napoli ancora in difficoltà nel secondo
tempo e con poche idee, la condizione stenta ad arrivare ma ciò
che preoccupa è la mancanza di creatività a centrocampo.
I tre centrali voluti da Ventura sono esclusivamente degli
incontristi con Gatti schierato molto dietro che può
ispirare solo con dei lanci lunghi molto spesso preda dei difensori
avversari, la fantasia dovrebbe offrirla il tornante di destra,
ma, come visto anche oggi, basta mettere un uomo in marcatura
fissa sul sette ed il Napoli arranca cercando la manovra solo
con qualche passaggio orizzontale e qualche sbiadito cross. Manca
un vero numero dieci in campo, manca qualcuno in grado di saltare
l´uomo, di verticalizzare e di offrire assist alle punte
che troppo sovente sono costrette a ripiegare indietro per cercar
palloni. A Marino ed al mercato di riparazione il compito
di sanare questo deficit, in attesa non resta che migliorare il
tono atletico della squadra e cercare di far più punti
possibile per rimanere agganciati alla vetta.